venerdì 12 luglio 2013

Quando lo stato di abbandono significa morte di fame ed incuria: Parma Parco Ducale

Parmatoday ha raccolto la denuncia del Partito Comunista dei Lavoratori sezione Frida Kahlo sullo stato di totale abbandono ed incuria del Parco Ducale dopo che il custode è morto.

Gli animali, comprese tartarughe, presumibilmente in maggioranza trachemys, ma anche papere e pesci sono stati lasciati senza cibo, l'acqua putrida adesso anche piena di carcasse.

Vergogna e sdegno per chi avrebbe dovuto controllare e mantenere sano l'ambiente del parco oltre che prendersi cura degli ospiti, ma anche un monito a chiunque ritiene una soluzione lasciare la propria tartaruga nel primo parco cittadino dotato di un laghetto, spesso in stato di sovraffollamento e comunque sempre alle dipendenze di altre persone, di amministrazioni pubbliche, come nel caso di Parma.

 (foto di PCL sezione Frida Kahlo)

vai all'articolo di PARMATODAY (Facebook)
Parco Ducale, strage di tartarughe nel laghetto. Pcl: "

Tartarughe morte al Parco Ducale. La denuncia del Pcl: "E' una vergogna"

"A che serve definirsi "ambientalisti" se nell'agire quotidiano si fanno morire di fame gli animali che popolano i nostri Parchi dalla notte dei tempi? ....

giovedì 11 luglio 2013

Facebook: una risorsa per i/le tartamanti, Tartarughe TERRESTRI & ACQUATICHE, il Rettilario

  • "In questo gruppo si parlerà delle tartarughe che abbiamo in possesso, di come si accudiscono, come si alimentano, e di tutto ciò che hanno bisogno. Sono ben accettati suggerimenti, e si scambieranno le proprie idee." 

    Questa la presentazione di uno dei gruppi che sul social network sono dedicati agli appassionati ed alle appassionate di tartarughe, sia terrestri che acquatiche. 

    Allevatori ed allevatrici discutono, si scambiano esperienze e notizie, condividono foto e progetti sulle proprie tartarughe. 

    Si tratta di un possibile punto di riferimento anche per tutti/e i/le neofiti/e ovvero chi ha da poco iniziato a scoprire l'affascinante mondo dell'allevamento delle tartarughe, iscrivendosi al gruppo infatti si possono fare domande, semplici o complesse, per migliorare vari aspetti legati alla vita di questi rettili con corazza. Si possono acquisire informazioni utili sulla corretta alimentazione, correggere errori alimentari che a lungo andare potrebbero provocare malattie metaboliche anche irreversibili. E' utile anche scambiare opinione su come allestire un acquaterrario idoneo. Persone che da più tempo allevano tartarughe sanno riconoscere i maschi e le femmine osservando foto che gli/le utenti possono postare nel gruppo, talvolta non è semplice riconoscere con precisione la specie, se è il risultato di un'ibridazione ad esempio, ma lo sguardo attento di qualcuno/a spesso serve proprio a capire meglio specie ed eventuale sottospecie. 

    Il gruppo può rispondere a domande sulla legislazione inerente le tartarughe e consigliare al meglio chi ha dubbi. Non ultima per importanza c'è la possibilità di segnalare tartarughe in cerca di nuova collocazione per evitare il fenomeno dell'abbandono in natura ed eventualmente c'è modo anche chiedere consiglio su ritrovamenti casuali di tartarughe. 

    Infine ogni persona può raccontare in libertà il proprio rapporto con le sue tartarughe, i propri successi ed anche gli insuccessi. 

    Un modo semplice e coinvolgente per condividere una passione grande o piccola con altre persone, con altri/e tartamanti, per dare un'occhiata clicca sul link.


martedì 25 giugno 2013

La mia passione per le elegans risale ai primi anni '90 ...

Pubblichiamo la storia di Carmine, un vero appassionato di trachemys scripta elegans.


La mia passione per le elegans risale ai primi anni '90, quando ne acquistai un paio ad una fiera. Causa inesperienza, come gran parte delle persone che comprano queste tartarughe senza informarsi sulle loro abitudini, morirono dopo poco tempo. 

Si arriva quindi direttamente agli anni 2000, quando decisi di voler ricominciare "l'avventura" con le tartarughe acquatiche (non bastasse la mia grande passione per gli acquari!) e acquistai un giovane esemplare (scoperto poi essere maschio) che ho tenuto per 10 anni in un vascone fuori sul balcone. 

Purtroppo un paio d'anni fa scomparve letteralmente nel nulla; posto che non c'era alcuna possibilità di fuggire dalla vasca, il sospetto più grande è che sia stato cacciato da qualche grossa cornacchia (o un rapace). 

Così dopo pochi anni la nostalgia per le TSE è tornata e, supportato da una mia zia, questo inverno ho deciso di realizzare nella sua abitazione un vascone interrato di circa 1500 litri per ospitare le tartarughe. 
Cercando su internet eventuali allevatori di TSE disposti a cedere qualche esemplare, mi sono imbattuto nella A.R.F. (associazione recupero fauna) di Roma, che si occupa di adozioni di animali esotici. 


I proprietari, stanchi di accudire i propri animali, possono cederli all'associazione che si preoccuperà di curarli e trovargli un degno alloggio. Nel mio caso ho adottato 3 esemplari femmine di TSE, "Domi", "Tarta" e "Lulù" di 20, 15 e 13 anni rispettivamente. Molti di questi animali vengono mantenuti in pessime condizioni dai precedenti proprietari (alimentazione scorretta, vasche troppo piccole rispetto alle loro necessità) e grazie alle adozioni hanno la possibilità di "tornare a vivere".


Nella foto panoramica si può vedere in alto a sinistra Lulù, in alto a destra Domi (che in seguito ad un incidente avvenuto con il precedente proprietario ha subito la ricostruzione della parte anteriore del piastrone grazie ai veterinari dell'A.R.F.), e in basso Tarta.






Bella idea ha avuto Carmine di accogliere tartarughe in cerca di una sistemazione, complimenti!!

A conclusione l'arrivo di uno dei miei maschietti di TSE del 2010. L'occasione il Roma pride ed il bus organizzato per scendere giù. Qualche foto sul pullman e poi "Marino" nella sua nuova casa assieme a "Domi", "Tarta" e "Lulù".

 

 




domenica 23 giugno 2013

Storie di allevamento di trachemys scripta elegans o scripta scripta

 Ciao a tutte e tutti, stiamo raccogliendo storie di allevamento di trachemys scripta elegans principalmente, ma ci piacciono anche storie sulle trachemys scripta scripta per raccontarle qui sul blog. 
Se vuoi far conoscere la tua e vostra storia personale, con i momenti belli, o difficili, i successi o i problemi, parlare un po' della tua tartaruga acquatica dalle orecchie rosse (TSE) o dalle guance gialle (TSS) inviaci 10-20 righe con qualche foto e saremo felici di pubblicare il tutto sul blog. Il tuo racconto potrà contribuire ad insegnare qualcosa in più su questa specie di tartaruga acquatica.

Scrivi una mail a rugaetartablog@gmail.com

Aspettiamo la tua/vostra storia o esperienza !!!

sabato 22 giugno 2013

Foto da Mugello Wild 2013 a Borgo San Lorenzo (FI)

Mostra Mercato Didattico Culturale di Acquaristica, Terraristica ed Animali Esotici, ecco qualche immagine direttamente da Mugello Wild 2013.

PAGINA FOTO


lunedì 17 giugno 2013

Credevo di aver trovato una comunissima tartaruga e invece ho capito che è speciale ...

Ciao a tutte tutti tutt*, da quando il blog dedicato all'allevamento delle trachemys scripta elegans è attivo mi è capitato di incontrare in rete altre persone che da sempre amano questa specie di tartarughe acquatiche oppure che le hanno casualmente incontrate, addirittura rinvenute per caso nel proprio giardino.

Si tratta del solito problema dell'abbandono di esemplari troppo cresciuti che trovandosi in natura poi gironzolano alla ricerca di un luogo adatto nel quale vivere, cercano cibo, spesso semplicemente vagano alla ricerca di acqua.


Per fortuna in rete ci sono siti e gruppi nei quali varie persone esperte danno gratuitamente informazioni sulle tartarughe rinvenute in modo da spiegare a chi non le conosce ancora bene le necessità primarie dell'esemplare e, non meno importante, se si tratta di esemplare protetto o di libera detenzione.


E qualche volta le storie di ritrovamento casuale fanno nascere nuovi e nuove appassionati/e.


Questa la storia di Patrizia e dei suoi figli e di una TSE che ha trovato casa, fuori dai pericoli della strada, i miei complimenti.


"Davanti casa mia c'è un pezzo di terreno del quale noi tagliamo l'erba, un giorno, vidi una cosa marroncina che si muoveva e andai a vedere cosa poteva essere e ..... non credetti ai miei occhi: una tartaruga! Quando mi avvicinai mi soffiò come un gatto e si ritrasse “nella sua casetta”.

I miei figli era da un po' che mi chiedevano se potevamo prenderne una e quindi presi in considerazione l'idea di adottare questa, visto che 

nei giorni precedenti il ritrovamento avevo anche  chiesto in giro se qualcuno l'avesse smarrita, ma con esito negativo.

Non vi dico la felicità di Andrea e Giulia quando gli annunciai che la tartaruga sarebbe entrata a far parte della famiglia: felicità allo stato puro !!!!

Siccome non avevo un posticino adeguato, chiesi ad un mio amico se poteva accoglierla a casa sua fino a quando non gli avessi preparato una sistemazione adeguata, lui accettò gentilmente; quando andai a riprenderla mi disse che sembrava spaventata perché era stata nascosta sotto a delle foglie quasi tutto il tempo che era rimasta da lui e aveva mangiato pochissimo. 

Ha pure una parte del guscio rotta, povera piccola .......



Ora fa parte della nostra famiglia,la nutriamo, le parliamo ma lei soffia ancora quando ci avviciniamo e da pochi giorni ho scoperto che è una femminuccia razza Trachemys scripta elegans (che nome spaventoso!!!).


 In progetto una nuova sistemazione e tante coccole a Tarta Rex, così l'hanno chiamata i miei figli."



Un grazie a Patrizia per aver voluto raccontare la sua esperienza di ritrovamento e per essersi voluta prendere cura di un esemplare di TSE che altrimenti avrebbe continuato a vagare rischiando probabilmente di finire per attraversare una strada. Inoltre è sempre importante ricordarsi che le TSE ed anche le TSS (trachemys scripta scripta) sono originarie degli USA e pertanto non devono mai essere liberate in natura.


Tarta Rex è stata fortunata, grazie Patrizia, grazie ad Andrea e Giulia. Buon allevamento !!!


Grazie poi a tutti gli appassionati e a tutte le appassionate del gruppo fb Tartarughe TERRESTRI & ACQUATICHE,  il Rettilario che hanno spiegato a Patrizia chi era Tarta Rex e di che cosa aveva bisogno.


domenica 26 maggio 2013

Abbandonare una tartaruga acquatica troppo grande = inquinamento faunistico ed anche pericolo di morte.

Trachemys Scripta Elegans, trovata oggi per strada in provincia di Macerata, investita. Femmina Adulta di 22 cm. Grossa frattura della corazza, scuti marginali destri. Ora è in viaggio per Monte San Giusto, verso un veterinario di esotici. Non sapete che pena, questo è l'ennesimo bando di sensibilizzazione, la sofferenza di animali innocenti solo a causa nostra. Si spera vada tutto bene.. NON ABBANDONATE LE TRACHEMYS! Amate le vostre tarte e gestitele responsabilmente, chiudo.”

Questo il messaggio postato qualche giorno fa da Davide, un membro del gruppo Tartaclub Italia su facebook, suo padre veterinario non specializzato in animali esotici l’ha inviata per le cure ad altro medico specializzato. Con tutta probabilità si è trattato di una tartaruga acquatica troppo cresciuta ed abbandonata per questo in natura o di un esemplare fuggito da qualche laghetto. “Dico abbandonata perchè è l'ipotesi più certa, ma potrebbe anche essere fuggita da un laghetto privato... non cambia, è irresponsabile darle la possibilità di finire per strada!” – scrive giustamente Davide.

 Decidere di allevare tartarughe richiede impegno e voglia di imparare. Molte persone tuttavia ancora acquistano senza pensare o chiedere piccoli esemplari di trachemys scripta scripta oggi, un tempo di trachemys scripta elegans, tartarughe che crescono, lo ripetiamo su ogni sito, blog, portale dedicato.

Ma dopotutto, sai che ce ne frega, è solo una tartaruga, che importa se la metto sotto, sono inutili bestiacce! erano tanto carine quando le abbiamo prese, ora puzzano e mordono, abbiamo fatto bene a disfarcene!!" CHE RABBIA FUNESTA!!”- si capisce bene il disappunto di Davide, una volta lasciate libere, in ambienti spesso anche non adatti, le trachemys si muovono e non è la prima volta che qualcuna cerca di attraversare una strada. Una tartaruga fa quello che deve per sopravvivere, cerca di adattarsi all’ambiente nel quale viene a trovarsi, sia una vaschetta, un acquario, un laghetto, un fiume, addirittura un canale di scolo, non è colpa delle trachemys essere ciò che sono. 

La catena di distribuzione ha le sue responsabilità, chi acquista idem, chi come me fa
l’insegnante alla scuola primaria ha anche il compito di trasmettere buone pratiche ai propri alunni ed alle proprie alunne. Purtroppo non sempre le storie hanno lieto fine: “La tartaruga in questione è deceduta naturalmente. Doveva essere operata a breve, ma dopo qualche giorno di reidratazione e cure attente, non ce l'ha fatta. Il trauma era grave e l'operazione complessa. Non c'è stato il tempo nemmeno per un'eventuale eutanasia. Povera stella, ora è in un posto migliore” – ha scritto ancora Davide, lasciando  tutti e tutte con l’amaro in bocca.


Il messaggio è chiaro “NON ABBANDONATE LE TRACHEMYS!”, piuttosto cercate qualcuno/a desideroso/a di adottare la tartaruga che non potete più tenere, postate annunci su facebook, sui vari portali, ma non lasciatele nel primo posto che vi sembra adatto, perché non è detto che lo sia ma anche perché non è una tartaruga italiana e andrebbe in competizione con le tartarughe acquatiche europee per il cibo e lo spazio vitale.



Grazie Davide per la possibilità di raccontare la storia di questa tartaruga "sconosciuta", speriamo che tante persone comprendano i rischi dell'abbandono, grazie anche per l'uso delle tue foto.